| CALCIO, NAPOLI, DE LAURENTIIS: "IL NUOVO DG TRA 7 GIORNI"
Aurelio De Laurentiis,, e' intervenuto su Radio Marte per fare il punto della situazione. "Giampaolo Montali? Mi fa piacere che qualcuno decida il nome del nuovo d.g. per conto mio. Io sono in full immersion. Sto facendo delle interviste personali, che in alcuni casi durano anche fino alle 2 del mattino. Da alcune battute capisco se e' possibile iniziare un discorso oppure no. Capisco che la stampa deve mantenere un rapporto di fedelta' con i propri lettori, ma non bisogna perdere credibilita' dando dei nomi giorno dopo giorno. Non capisco il voler attribuire delle accelerazioni sulle scelte. C'e' quasi una sindrome, una malattia, dove i giornali sanno tutto loro e possono essere i presidenti e gli allenatori delle societa' di calcio. Quando non sono intervistato, spesso mi mettono in bocca delle cose fantasiose: alcuni dovrei scritturarli per qualche film. Ho rinviato la partenza per Los Angeles, proprio perche' c'e' la sosta dopo la gara con la Roma. Ho parlato con almeno 20 persone e ne devo incontrare altre 30. Ho letto che io avrei contattato Corvino e che avrei ricevuto un rifiuto: e' falso, puo' smentirlo anche lui. I Della Valle sono amici e non vedo perche' dovrei andare a sfruculiare. Ho avuto dei contatti con Marotta: ne riparleremo a giugno, perche' in questo momento non puo' lasciare Garrone. Marotta e' una persona molto capace. Io non sto cercando una sola figura. Sono vari i settori dove devo intervenire. Voglio anche una squadra di osservatori, che Marino in 5 anni non ha creato. Non voglio dare dei numeri. Ora me ne servono subito un paio, se non addirittura tre. Quando tornero' da Los Angeles, da qui fino a febbraio, avro' il tempo di intervenire. I nuovi 5 anni del Napoli sono veramente partiti: l'aria di innovazione soffia da tutte le parti. Le figure principali da prendere sono quelle del direttore sportivo e del direttore generale. Il direttore generale si occupera' di compiti importanti in fase di gestione. Abbiamo creato 450 prodotti del Napoli. Vogliamo internazionalizzare il Napoli nei prossimi 5 anni. Il Napoli non puo' essere ridotto solo a Diego Maradona, con tutto il rispetto per il "Pibe": il Napoli ha vinto finora solo in quell'epoca. Io consigliere di Lega? E' cambiato poco per ora. Dobbiamo affrontare il problema degli stadi e quello sulla tessera del tifoso. Vorrei capire lo scopo e la funzione della tessera del tifoso: c'e' chi l'ha gia' fatta e chi non la sposa. In queste decisioni bisogna essere uniti, invece vedo un po' di divisione. Dopo la morte di Raciti, dissi che bisognava puntare sul modello inglese. Affrontare in maniera superficiale questi problemi crea delle reazioni negative. Il calcio lo stiamo distruggendo: tutte le forze devono riunirsi e produrre un documento per far funzionare il sistema, magari avallando proprio il modello inglese. Roma-Napoli? Mi aspetto una prestazione "cazzuta" e tante assunzioni di responsabilita'. Mi auguro di vedere una difesa attrezzata e non ballerina. Centrocampo e attacco devono offrire garanzie. Un mio intervento quotidiano in radio? La gente di Napoli e' quella che mi piace di piu', mi sembra un atto dovuto: spero di poter intervenire 2 minuti al giorno e vi chiedo scusa se non qualche volta non ci riusciro'. Se prometto un nuovo stadio per il Napoli? Se ci saranno le condizioni, certamente si. Forza Napoli".
Alla ricerca del nuovo direttore generale, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis nel frattempo conferma la fiducia a Roberto Donadoni. «Per me - dice - nel calcio non esistono i risultati a breve termine, ma quelli a lungo. Mi interessa molto più la vita, la storia del club, il rapporto con i miei tifosi. Devo costruire qualcosa di solido, lascio ad altri l'estemporaneità». «Mi sto occupando soprattutto dell'aspetto societario. Donadoni in questo momento è l'allenatore del Napoli e quindi ha la mia fiducia. Mi sembra di ricordare - spiega De Laurentiis, arrivando in Lega Calcio - che domenica giochiamo contro la Roma, non è che domani mattina sarà sostituito, affinchè contro la Roma giochi una squadra guidata da un altro tecnico». Sette punti in sei giornate sono pochi, ma «questi risultati dopo poche settimane possono fare riflettere su una serie di variabili, che possono includere anche l'allenatore. Ma, visto che ho le spalle larghe e posso anche prendermi le responsabilità di altri - continua - mi fanno pensare anche di farmi un esame di coscienza, per chiedermi se gli acquisti che ho fatto sono funzionali all'impostazione del gioco del Napoli». «Abbiamo comprato grandi personalità calcistiche e credo che, mettendo a punto il progetto, anche loro potranno rendere più di quanto non abbiano reso fino ad oggi», è convinto il presidente del Napoli, che tiene a sottolineare come la «gente nel calcio si aspetti l'immediatezza, ma io sono un uomo paziente». Eventualmente, c'è Roberto Mancini fra i potenziali candidati a sostituire Donadoni? «Credo che lui sia molto vicino al presidente Moratti e quindi rispetto questa sua vicinanza. Se riuscisse a svincolarsi? Non ci ho mai pensato - risponde De Laurentiis -. È un ottimo allenatore a determinate condizioni, ma non ho mai verificato se fosse uniformabile alle esigenze del Napoli. Ogni club ha bisogno di determinate personalità piuttosto che di altre». Bisogna ancora attendere qualche giorno perchè il Napoli abbia un nuovo direttore generale. Lo ha detto il presidente Aurelio De Laurentiis, spiegando che «comunque una cosa è certa, il Napoli cambierà: avevo promesso un secondo quinquennio, abbiamo fatto le prove generali per cinque anni, anche con una certa soddisfazione, e ora si comincia a fare sul serio». Sembrava imminente l'accordo con il dirigente juventino Gian Paolo Montali, e invece De Laurentiis frena. «Non sto facendo alcun tipo di trattativa, posso solo dire che sono in 'full immersion' per intervistare più persone possibili». «Credo - continua - che ci vorranno ancora sette giorni lavorativi, quindi farò una conferenza stampa per l'annuncio quando avrò maturato una mia convinzione basandomi su quelle che sono le professionalità a disposizione più convincenti e rispondenti alla mia personalità e alla mia cultura di fare impresa in un certo modo». Spalletti? «Purtroppo non è possibile prenderlo, ma è sicuramente un allenatore molto valido e un uomo di società».
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