| De Laurentiis orientato sull'ex ct della nazionale di pallavolo e una struttura verticistica con tre figure NAPOLI – Sono i giorni della svolta, in casa Napoli. Un Napoli impegnato su due fronti: da una parte Aurelio De Laurentiis e il suo impegno nel costruire il nuovo organigramma societario; dall’altra Roberto Donadoni e la squadra, chiamati alla prova (la trasferta con la Roma) che per l’attuale tecnico potrebbe rivelarsi decisiva.
Sul primo fronte, quello societario, le cose cominciano intanto ad essere più chiare. Dal frullatore impazzito nel quale da lunedì scorso sono finite decine di nomi accostati alle più svariate cariche dirigenziali, e dopo le numerose dichiarazioni atte a prendere le distanze o a smentire contatti con il Napoli (Sagramola, Zanzi, Cinquini, Bronzetti, Baraldi, Corvino, Ghirelli, quest’ultimo fatto oggetto anche di uno striscione esposto ieri nei pressi della sede di Castelvolturno dove si ricordava il suo passato in Figc nel periodo del fallimento: “Estate 2004, gli ultras non dimenticano, no a Ghirelli’, si leggeva sul drappo), ecco venir fuori infatti le prime certezze.
La nuova piramide societaria azzurra, al borsino attuale, vedrà al vertice con la carica di Direttore amministrativo Andrea Chiavelli, amico strettissimo e di vecchia data di Aurelio De Laurentiis nonché tesoriere della Filmauro.
Un gradino più giù Gian Paolo Montali, 50 anni tra qualche mese, parmigiano, ex ct della Nazionale italiana di pallavolo, da tre anni nel consiglio di amministrazione della Juventus ed esperto in coaching, team-building e leadership economica. Sarà lui a rivestire la carica di Direttore generale lasciata vacante da Pierpaolo Marino. Per il ruolo di Ds invece, tutto conduce a Pasquale Sensibile, 39 anni, ex responsabile dell’area tecnica a Verona, poi responsabile degli osservatori alla Juventus e al Palermo, prima di diventare Direttore sportivo del Novara.
Per Alessandro Formisano, attuale uomo chiave del marketing azzurro, invece, è pronta la carica di responsabile del centro tecnico di Castelvolturno. Eccolo, quindi, il nuovo organigramma societario del Napoli. Ecco come sarà organizzato il nuovo club, a meno di sorprese che, a questo punto, sarebbero abbastanza clamorose, visto che tutti i segnali, e finanche alcune mezze frasi dei diretti interessati, portano in questa direzione. Si tratterà quindi di una struttura articolata, come promesso dal patron.
Ricca di figure carismatiche ed altamente professionali. Dove spiccano alcuni uomini di fiducia di De Laurentiis, che vuole partire da questa nuova realtà per rilanciare il progetto di un Napoli che guarda ad un futuro ‘internazionale’, senza confini. E probabilmente anche senza limiti. Il tutto mentre Donadoni e i suoi ragazzi, tornando alla strettissima attualità, si apprestano ad affrontare la difficile e per certi versi fondamentale gara contro la Roma all’Olimpico.
In ballo c’è tanto: l’ottimismo da ritrovare; la classifica che necessita di una boccata d’ossigeno; il tabù-trasferta da sfatare. Ma soprattutto, dal match contro i giallorossi, ci si aspetta una prova che dia il senso di una svolta anche a livello tecnico. Perché un flop significherebbe mortificare le ambizioni, ridimensionare il cammino nella stagione in corso e, forse, anche l’addio di Donadoni.
Il tecnico azzurro, da parte sua, sta caricando a dovere i calciatori, lavorando con la solita serietà e la consueta lena. Ieri sera ha assistito con il suo staff alla gara di Europa League che ha visto la Roma impegnata con il Cska Sofia, prendendo appunti e annotando spunti. I ragazzi sembrano motivati, la tradizione recente all’Olimpico non è negativa, e pure la designazione dell’arbitro Banti di Livorno sembra un segnale che induce all’ottimismo: con il fischietto toscano, in sei precedenti, sono arrivate una sola sconfitta, un pareggio e ben quattro successi, due dei quali in trasferta. Tra questi, anche il famoso 0-1 con la Lazio del 26 ottobre 2008, ultimo colpo lontano dal San Paolo piazzato da Cannavaro e compagni. Quasi un anno fa.. Che sia la volta buona?
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