| Rinaudo: 'Che peccato, potevo decidere io...' NAPOLI - Si comincia dalla fine, riguardando quel che manda in onda la memoria: la palla d'angolo, la traiettoria invitante, lo stacco - mica poi tanto per chi viaggia sul metro e novanta - quel che basta per dar forza. « Occasionissima, anche se non sembra tale perché c'era confusione » .
Il miglior attacco a un certo punto poteva essere un difensore e Leandro Rinaudo non s'è fatto pregare ed è andato a sfruttare il fisico da corazziere e la capacità acrobatiche: «Non dico che l'ho vista dentro, ma m'è sembrata la volta buona. Invece l'ha presa un avversario, poi il pallone è rimasto lì, ho cercato di deviarlo».
Zac, fine della trasmissione registrata e via alla diretta, con il braccio destro esibito sul tavolo e i segni evidenti d'un azzannamento: «Sono venuto qui, in sala stampa, per raccontare la verità di quello che è accaduto quando Cruz è finito a terra ». La ferita brucia, non solo fisicamente: paprapiglia in area, l'argentino è disteso nell'area piccola, non si capisce granché dalla tribuna, ma qualcuno avverte richiesta di rosso in danno di Rinaudo, « Sono andato dall'arbitro e gli ho mostrato il braccio destro » .
I morsi del jardinero hanno lasciato tracce e quel che rimane di quella colluttazione è l'amarezza che Rinaudo scaccia con prepotenza, brandendo il microfono per farsene una ragione: «Io lo marcavo come si fa in questi casi, ma senza ricorrere a maniere forti. Ho sentito che mordeva, ho provato a tirar via il braccio e lui ha continuato.
Mi sono divincolato un paio di volte, non credo di averlo colpito e se l'ho fatto non volevo. A me interessava liberarmi». Napoli-Lazio è ormai in ghiacciaia e la seconda settimana consecutiva senza subire reti testimonia la crescita ( difensiva) d'una squadra che ha cominciato a eliminare persino le sofferenze e nella quale Rinaudo sta trovando spazio e considerazione: «Contini è stato male ed è toccato, ma nel corso della settimana avevo comunque avuto percezione che potessi avere le mie chance.
Ci dispiace non aver vinto, ma ci abbiamo messo il cuore, contro una Lazio che non si è lasciata stanare: è venuta qua per prendere un punto e c'è riuscita, quasi senza uscire dalla propria area di rigore. Però andiamo avanti su questa squadra e pensiamo al prossimo impegno ».
La Lazio è il passato e il futuro si chiama Juventus, una notte da vivere in Coppa Italia, ma non prima di aver battuto il Cittadella: « Giovedì sera sarà altrettanto dura, perché affrontiamo un'avversaria che in serie B ha dimostrato di giocare un buon calcio. Verranno qui e sarà per loro la partita della vita, com'è giusto che sia. Ma noi abbiamo intenzione di andare avanti, ci teniamo alla Coppa Italia, vogliamo regalare ai nostri tifosi una bella soddisfazione e poi magari incrociare di nuovo i bianconeri » . Cruz è il passato che resta impresso sulla carne, ma dentro c'è già altro.
|