Partiranno De Zerbi, Amodio e Rullo..ma quando?, Si annuncia uno sfoltimento della rosa in casa Napoli

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19francesco83
view post Posted on 24/2/2010, 15:05




Wè nn v pigliat a cunferenz co parent mi ......
hauhauhauhauha
 
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Giuseppe-82
view post Posted on 25/2/2010, 14:09




francè faresti piu' bella figura tu al posto suo............
 
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Marek1990
view post Posted on 25/2/2010, 14:32




francè pke ti è parente?
 
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19francesco83
view post Posted on 10/3/2010, 16:46




Ho una zia con quel cognome che ha parenti in quella zona ......
 
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Giuseppe-82
view post Posted on 4/6/2010, 21:05




Bucchi, Pià, De Zerbi, Amodio: Bigon prova a piazzarli, ma nessuno li vuole a causa degli ingaggi piuttosto onerosi. Quale sarà la loro fine?

Veniamo al dunque. Si parla, si riparla, si straparla dei possibili acquisti del Napoli. Ma nessuno mai, soprattutto i non addetti ai lavori, ha pensato bene di fare i conti con l’oste. L’oste in questione stavolta potremmo definirlo, e perdonino i lettori se alcune affermazioni potrebbero forse risultare blasfeme, uno e trino. Anzi, quadrino. Oste Bucchi, Oste Pià, Oste De Zerbi, Oste Amodio. E per quale motivo, direte voi giustamente, questi quattro poveri ragazzi dovrebbero essere il problema del mercato del Napoli? Qual è la loro colpa? Nessuna. La colpa non è certamente loro, per carità. Probabilmente il colpevole in questione è e purtroppo ritorna ad essere ancora lui. Capirete, e converrete, che non è mai comunque bello accusare, chiunque sia l’accusato di turno, e non è in questi casi altrettanto bello fare nomi. Quindi, non li faremo nemmeno stavolta. Pierpaolo Marino. E certo! Perché se questi benedetti ragazzi non avessero avuto contratti lunghissimi e comunque onerosi non ci troveremmo nemmeno a parlarne, adesso. A questo punto voi direte: be’? qual è il problema? Vendiamoli! Ah quanto avete ragione e quanto non si vorrebbe contraddirvi. Proviamo a farla a Bigon, questa domanda. E immaginiamo insieme una risposta. Bene, la risposta potrebbe essere pressappoco questa: Pare facile.

E, povero Bigon, non ha tutti i torti. Si trova protagonista di uno di quei giochi che tanto ci divertono da ragazzini, ma altrettanto e ancor di più, ci annoiano da adulti. Il gioco della patata bollente. Avete presente? La patata in questione, ovviamente, sono i suddetti giovanotti. E ci scusino Bucchi e compagni, se per nominarli ci serviamo in continuazione di metafore al quanto astruse, alquanto ridicole. Ma è forse l’unico modo per spiegare questa assurda ed imbarazzante situazione. Da risolvere, e al più presto. Perché, tanto per fare un esempio, sommando gli ingaggi dei quattro, si potrebbe pagare un signor stipendio ad un bel giocatore. A questo punto, quale potrebbe essere una giusta soluzione? Venderli? Avete fatto la scoperta dell’acqua calda, ci direbbe Bigon. Ci sta provando, poverino, ci sta provando. Ma come abbiamo detto prima, questa patata bollente nessuno la vuole. Giustamente, ci farebbe notare qualche bambino, è proprio questo lo scopo del gioco. Ma Bigon purtroppo non sta giocando, e non vuole farlo. Il punto è questo: i ragazzi, che ci scusino, potrebbero al massimo aspirare ad una squadra di serie b. Anche di mezza classifica, aggiungerebbe qualcuno. Ma, signori, quale squadra della serie cadetta sarebbe disposta a pagare gli ingaggi che attualmente percepiscono i nostri? Non guadagnano mica male, i furbetti. Sicuramente molto più di quanto valgono. Questo è certo. Allora, che si fa? Si potrebbe, come suggerisce qualcuno, in un ultimo disperato tentativo, liquidarli. Si, avete capito bene. Rinunciare al loro parametro, e che non se ne parli più. Arrivederci, e grazie. Addio (forse è meglio), e grazie ancora. Ovviamente accompagnati ed evidentemente persuasi dalla classica buona uscita. Più uscita, che buona. Si preferirebbe. Così, pagandoli per un’unica ed ultima volta, ci si liberebbe del problema e non si continuerebbero a pagare ingaggi a vuoto. Inoltre si sfoltirebbe la rosa, adempiendo finalmente ai voleri di Mazzarri. E vissero tutti felici e contenti. Però, c’è sempre un però. Sicuramente è una soluzione. Ma forse un po’ troppo estrema. E le soluzioni estreme e drastiche sono certamente da prendere in considerazione, ma da tenere come ultime, in caso di necessità: “Rompere in caso di emergenza”, recitano alcuni vetri di nostra conoscenza. E certo, perché magari Bigon potrebbe riuscire a piazzarne almeno qualcuno dei quattro. Potrebbe inserirli come contropartita in qualche trattativa per qualche giovane promettente proveniente dalla serie b oppure da qualche squadra straniera non proprio blasonata. Potrebbe provare a non perderli questi cartellini, che, a loro modo, potrebbero risultare utili. Bisogna provare a giocarsele, queste quattro carte (ancora metafore!!). Magari si potrebbe arrivare allo stesso risultato ricavandoci qualcosa, economicamente o meno, e non perdendoci come nel caso della buona uscita. Purtroppo le alternative non sono tante, caro Bigon. Tienitela cara, la patata bollente. Almeno finché la musica finisce.
 
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19francesco83
view post Posted on 5/6/2010, 00:33




Che dire.......grazie marino ........
 
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20 replies since 20/1/2010, 01:11   1960 views
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