| Siena e Avellino in vetta Milano fatica con Ferrara I campioni d'Italia passano a Pesaro, gli irpini vincono facile a Napoli e con Treviso c'è un terzetto al comando. L'Armani Jeans si impone in volata, Biella regola la Virtus Bologna. Ok Montegranaro e Cantù
MILANO, 18 ottobre 2009 - Dopo gli anticipi, che hanno premiato Teramo e Treviso, si completa la seconda giornata di A:
Angelico Biella-Bologna 79-76 di Gabriele Pinna L'Angelico brucia in volata la Virtus Bologna grazie alla freddezza dalla lunetta dell'ex Nba Fred Jones (11 degli ultimi 14 punti) e a una sapiente gestione di squadra del bonus falli nei trenta secondi conclusivi di un match che ha visto le due squadre equivalersi per lunghi tratti. Lardo può recriminare sul quinto fallo a 1'09" dalla fine di Moss, autore di una buona partita, in una penetrazione di Jones, che assomigliava molto a uno sfondamento. Moss in panca e Jones libero di infilare il suo 6/6 dalla lunetta determinate per la vittoria dell'Angelico che deve molto anche alla partita perfetta di Joe Smith. Match piacevole sul piano del ritmo che offre repentini ribaltamenti di fronte grazie anche ai recuperi delle difese che i due coach hanno cambiato spesso e volentieri per mettere in difficoltà regie non proprio illuminate. Le due squadre ancora imballate e impegnate più a eseguire che a giocare hanno vissuto molto sulle individualità. Molti i tiri forzati, con Smith unico a non fallire un tentativo con Biella che chiude avanti al 20' 39-36 (21-26 al 10'), dopo il massimo vantaggio siglato (39-33) dai due liberi segnati dall'esordiente Chessa, lanciato in regia da Bechi insieme all'altro giovane ruspante Ona Embo. Dall'altra parte straordinari forzati, che a fine gara denoteranno scarsa lucidità nelle azioni decisive, per il gettonaro Penn viste le assenze di Koponen e del titolare Collins. La ripresa si dipana sulla stessa trama con Biella che al 30' può gestire il vantaggio ancora sul 61-56. A due minuti dal termine la Virtus cerca di piazzare il break per il colpaccio: due triple di Hurd e Penn portano avanti i bolognesi sul 74-73. Time out di Bechi che da indicazione a Jones di penetrare per cercare il quinto fallo di Moss. Fallo che arriva poco dopo, aprendo alla volata biellese che festeggia nel migliore nei modi l'esordio casalingo con record di abbonati portato a 2076 tessere. Per Bologna buona gara, considerando l'emergenza in regia, e ottimi spunti individuali con Fajardo in evidenza soprattutto nella prima parte di gara dove la Virtus sembrava avere una marcia in più. Deludente Maggioli che ha evidenziato ancora di più l'assenza di un vero big man nell'area virtussina. Biella: Smith 18, Jones 15, Schultze 11 Bologna: Hurd 18; Moss 14; Vukcevic 13
Armani Jeans Milano-Carife Ferrara 71-66 di Massimo Oriani L’AJ si salva in corner, battendo Ferrara nonostante una prova pessima, a cui ha fatto da contraltare una prestazione tutt’altro che esaltante degli ospiti. Alla fine è Finley, uno dei peggiori nonostante gli 8 assist, a decidere con un rimbalzo offensivo e i due liberi della sicurezza a 7" dalla fine. Ferrara parte bene con una tripla dell’ex Sangarè (2-8) ma i chili e i centimetri di Petravicius si fanno sentire sotto canestro. Il lituano segna 10 punti in un amen e porta Milano a +6 (16-10). La risposta della Carife è tutta di un ottimo Grundy (anche 6 rimbalzi e 4 assist alla fine). E’ lui a ricucire lo strappo (18-16). Nel secondo quarto l’AJ accelera nuovamente con l’entrata di Mancinelli. Mordente dai 6.25 fissa il massimo vantaggio interno (28-19). Jackson (solo 12 con 3/12 al tiro) fatica, anche perché riceve pochi palloni giocabili, allora è Farabello con un 6-0 tutto suo a coronare il 15-5 che porta Ferrara avanti (33-34), margine che conserva sino alla pausa (39-40). Milano riprova a scappare in avvio di terzo periodo, toccando nuovamente il +9 (56-47), ma due triple di Farabello e Jackson ricuciono in fretta lo strappo (56-53 a 2’ dalla sirena). I primi minuti del periodo conclusivo sono da museo degli orrori (o degli errori...). Quattro punti in fila di Grundy portano la Carife avanti (58-60 a -5’54"). Tra una palla persa e un’altra si arriva alla tripla di Farabello del 65-66 a -1’47". Finley, disastroso, e Acker dalla lunetta portano Milano a +3 (69-66 a -40"), dopo una palla persa da Jamison. Sangarè fallisce la tripla del pareggio a -35", e Finley salva la sua pessima prova prendendo il rimbalzo offensivo che decide il match a -12" dopo l’errore di Hall Milano: Acker 14, Petravicius 14, Finley 11 Ferrara: Grundy 23, Farabello 12, Jackson 12
Scavolini Pesaro-Montepaschi Siena 67-80 di Camilla Cataldo Normale amministrazione Montepaschi, Pesaro limita i danni. I biancorossi approcciano come si deve (4-3), ma fanno subito i conti con la furia ospite (4-8, 11-21, bene Zisis). La Mens Sana è già prontissima, oliata, travolgente, McIntyre entra da subito nella contesa. La Scavolini comanda ai rimbalzi (9-2 dopo 10’, 17-7 al 20’), Siena nel punteggio: 17-23 al 12’, con la zona della Montepaschi. Al 15’ è 19-31, Pesaro non ha mira da fuori. La gara sembra spaccata: 23-41 dopo 18’, soprattutto con i tiri pesanti ma il controbreak interno è dietro l’angolo: 11-2 con Casey Shaw (9 punti all’intervallo) a suonare la carica. Siena ha un clamoroso 12/12 da 2, anche se va molte meno volte in lunetta (4 contro 15). A metà terzo quarto la contesa è apertissma: 42-47, la Montepaschi abbassa le sue percentuali (5/17 nella terza frazione) e la Scavolini resta in partita. Al 25’ si vede in campo anche Tomas Ress, l’altro dubbio della vigilia di Pianigiani. Pesaro sbaglia qualche tiro libero di troppo e la distanza non si colma mai, però la propensione della Vuelle è encomiabile e sul 48-49 del 27’ quasi quasi ci si inizia a credere per davvero. Il quarto fallo di Cinciarini un minuto più tardi è un handicap, ma non toglie mordente a una difesa che è la prima chiave della prestazione in crescendo. Lavrinovic dà un’altra spallata al match (57-72 al 36’), al 38’ è davvero finita: 65-78. Domani Eric Williams esce dall’ospedale e si avranno notizie fresche. Pesaro: Hicks 17, Sakota 11, Shaw 11 Siena: Lavrinovic 19, Domercant 11, McIntyre 10, Zisis 10
Sigma Montegranaro-Pepsi Caserta 86-84 di Fabio Paci Vince Montegranaro al fotofinish. Sull’84-84, Maestranzi centra la retina a 3"98 dalla sirena e sul capovolgimento di fronte Ere tenta il tiro della disperazione: la palla danza sul ferro ed esce. Match così così tecnicamente. Caserta va avanti (2-5, 3-7) con Bowers. Frates ordina di giocare sotto, Brunner realizza 5 punti. Dal 10-10, Pepsi in letargo. Maestranzi infila due bombe (8 punti in 2’), Hite si concede la schiacciata (22-12 al 10’). Antonutti rileva Ivanov, Sacripanti dà fiducia a Michelori e affida a Koszarek il comando delle operazioni. Con Hite la Sigma Coatings vola anche a +13 (29-16 al 12’). Ci pensa Michelori a tenere a galla i suoi. Qui Montegranaro perde fluidità e Caserta ne approfitta. Doornekamp (da 3), Di Bella (2+1) ed Ere firmano il parziale da 0-10 (37-35). Sacripanti regala ossigeno ai locali quando protesta per uno sfondamento di Ere ai danni di Lechthaler e si becca il tecnico: Hite (mvp) non sbaglia in lunetta (41-37 al 20’). Si gioca sui nervi, le difese ballano. Dal perimetro la Pepsi costruisce pari (45-45) e sorpasso (45-48, poi 45-50 al 23’40”) grazie a Kavaliauskas e Doornekamp. La Sigma ricomincia, sistema la difesa (zona) e con Ivanov (da sotto) e un monumentale Marquinhos (infallibile dai 6.25) si riporta avanti (68-65 al 30’). Quando Montegranaro si porta 81-71 a 6’ dalla sirena sembra l’allungo decisivo, così non è perché Di Bella, Koszarek e soprattutto la zona permettono alla Pepsi di riacciuffare la parità: 81-81 al 37’54”. Ultimi 120” di fuoco. Jones trova da almeno 8 metri la tripla dell’84-84. Poi l’incredibile finale che premia Montegranaro. Montegranaro: Hite 24, Ivanov 14, Marquinhos 13 Caserta: Doornekamp 15, Di Bella 13, Koszarek 13
Martos Napoli-Air Avellino 58-82 di Leonardo Balletta Avellino domina in lungo e in largo il derby del Palabarbuto, che sperava in un esordio migliore per la nuova Napoli di Papalia. Ma Martos, che attende l’arrivo Damon Jones e può chiedere solo spiccioli d’esperienza a un Gabini in palese ritardo, ha una coperta decisamente troppo corta. Avellino lo sa bene e nel primo quarto la gela con le triple di Lauwers e le accelerazioni di Brown e Porta, capaci di lasciare sempre sul posto il marcatore diretto. Al 4’ è già 4-12, poi la Air scappa fino al + 15 del 9’ minuto prima di subire, a cavallo del primo intervallo, la piccola rimonta dei padroni di casa, che con una fiammata di Tsaldaris arrivano fino al -9 (16-25) prima di capitolare nuovamente sotto i colpi del polacco Dylewicz (20-38 al 17’). Ci si attende una reazione orgogliosa di Napoli in avvio di ripresa, e invece nel terzo quarto torna in campo solo Avellino, che trascinata da Brown e dai polacchi Dylewicz e Szewczyk accelera ancora a raggiunge il +36 del 34’ (44-80). Il resto è passerella. Napoli: Tsaldaris 17, Adeleke 14, Muurinen 11 Avellino: Brown 19, Lauwers 19, Dylewicz 12, Szewczyk 12
Green tra i trascinatori di Cantù. Ciam/Cast Green tra i trascinatori di Cantù. Ciam/Cast
Vanoli Cremona-Ngc Cantú 103-104 dts di Michele Talamazzi Un canestro in corsa di Jerry Green sulla sirena del supplementare regala la prima gioia stagionale alla Ngc Cantù e lascia tanto amaro in bocca alla Vanoli Cremona, alla prima gara casalinga in serie A nel giorno dell’intitolazione del palasport a Mario Radi. La Vanoli deve però recriminare sui propri errori difensivi, dopo aver condotto per larghi tratti del match mettendo in mostra tutto il proprio potenziale offensivo perimetrale, condotta con maestria da Rowland e Bell e più che mai in palla, nonostante un Forbes fuori partita per problemi di falli, anche grazie ad un discreto impatto della panchina. L’overtime ha però premiato tutta la concretezza del gioco di Cantù, che ha lasciato ‘sfogare’ Cremona dall’arco per 30’ (14 su 21 a fine terzo quarto, 7 su 8 nel solo secondo quarto) prima di alzare l’intensità difensiva e tornare di prepotenza in partita con l’energia di Jeffers e l’esperienza di Mazzarino, proprio nel momento in cui sembrava sprofondare (73-56). Brandon Brown, dopo aver ‘salvato’ la Vanoli con un 2 su 2 dalla lunetta alla fine dei regolamentari, sul penultimo possesso del supplementare ha fatto 1 su 2. E Green non ha perdonato. Cremona: Bell 21, Rowland 21, Sklavos 18 Cantù: Jeffers 26, Green 20, Jeffers 20, Mazzarino 20
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