| L’Italia è da sogno: vinta la Grand Champions Cup Le ragazze di Barbolini battono anche il Giappone (3-1) e si aggiudicano il prestigioso trofeo
FUKUOKA, 14 novembre - L’italvolley in rosa non si ferma più. Dopo l’Europeo, le azzurre di Massimo Barbolini si aggiudicano per la prima volta nella storia anche la Grand Champions Cup, prestigioso trofeo che può essere equiparato a un Mondiale, visto che vede la partecipazione delle squadre vincitrici dei vari tornei continentali. Dopo il cappotto rifilato ieri alle campionesse olimpiche del Brasile, Simona Gioli e compagne si sono ripetute oggi contro il Giappone, battuto 3-1 al termine di una durissima battaglia (32-30, 25-22, 24-26, 25-18). Non è stata, comunque, una passeggiata. Il Giappone è squadra forte e organizzata e ha dato filo da torcere alle azzurre fin dal primo set.
Al primo time out tecnico le nipponiche vanno avanti 8-5, grazie soprattutto alle schiacciate di Maiko Sakashita. E al secondo intervallo il vantaggio delle padrone di casa sale addirittura a +5 (16-11). Ma Lucia Bosetti e Francesca Piccinini rimettono le cose a posto. La battaglia continua fino al 32-30 per le azzurre, con le giapponesi capaci di annullare sette set points. Secondo parziale a ruoli invertiti, con le ragazze di Barbolini che partono fortissimo (5-1), ma si fanno riprendere sul 9-9. Poi, con un parziale di 3-0, si riportano sul 12-9, ma si fanno di nuovo raggiungere sul 19-19. Insomma, è ancora battaglia. Ma, anche in questo caso, sono le azzurre a imporsi (25-22) grazie a un muro di Eleonora Lo Bianco sulla Sakashita e la schiacciata conclusiva della Piccinini.
Nel terzo set Italia ancora avanti, fino a un vantaggio di tre lunghezze al secondo time out tecnico (16-13). Ma il Giappone riesce a recuperare sul 16-16. Da quel momento in poi si va avanti punto su punto ed è la Araki a chiudere il parziale a favore delle nipponiche sul 26-24. Nel quarto set le azzurre si fanno mettere sotto, consentendo a Sakashita e compagne di arrivare a +4 sul 12-8. Poi, però, grazie al muro riescono ad avvicinarsi e ad arrivare alla seconda interruzione obbligatoria avanti di una lunghezza (16-15). Poi, con un micidiale parziale di 5-0, Gioli e compagne mettono una croce sul match. Le nipponiche non hanno più la forza di reagire e il match si chiude con un bel muro della Bosetti sulla Kimura, dopo una serie di incredibili difese azzurre. E l’Italia entra nella storia.
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