| Il saluto di Carmando alla città Le bandiere nel calcio stanno via via scomparendo, ed anche Salvatore Carmando è andato in pensione. Lui con i piedi aveva giocato solamente nelle giovanili della Salernitana, mentre con quelle mani fatate ha massaggiato i muscoli dei più grandi calciatori del mondo, andando anche tre volte ai Mondiali, due con l'Argentina di Maradona e una con l'Italia. Intervistato dal Corriere dello Sport Carmando ha confermato che il giorno più bello per lui è stato il "10 maggio 1987, il primo scudetto: la città bloccata per una notte, Napoli in copertina eravamo nella storia. Quella squadra se la si va a rileggere era veramente la più forte di tutte. Gente di spessore, Carnevale, Giordano, Careca, Ferrara e poi c'era Lui, lo scriva con la lettera grande...".
Il giorno più triste, scartando il 2 luglio. "Quando abbiamo capito che non c'era nulla da fare e la società stava per fallire. Poi è arrivato De Laurentiis e ha salvato non solo famiglie ma la passione della città. Ma è stata una estate terribile anche se a suo modo indimenticabile".
Maradona. "Ci siamo presi subito e non ci siamo più lasciati, perchè ci univa e ci unisce un affetto reciproco senza eguali. Maradona è il vero genio del calcio, non solo con i piedi ma anche con il cuore. Chi non lo conosce non può descriverlo, ma sensibilità unica. La sua uscita di scena a Usa '94 è stato un dolore grandissimo, superato a fatica e dopo molto tempo".
In trentacinque anni, quasi trenta con Ferlaino. "Il numero uno dei presidenti, il migliore, il più capace, un arista nel suo genere. De Laurentiis ha tutto per eguagliarlo".
Lei è stato maestro di scherzi."Non si è salvato nessuno. Uno però va ricordato. Io ho paura dei cani, sento che Calaiò racconta a un compagno: ora vado da dietro e abbaio e con le dita fingo di mordere. Preparo il controscherzo: ci sto, mi butto a terra e fingo di essere sotto choc. Calaiò è diventato bianco".
Ha uno spazio lo utilizzi."Devo salutare genrazioni di tifosi del Napoli che non hanno mai nascosto di portarmi nel cuore. Mi sono ritrovato persino sugli striscioni, ho avuto una dietro l'altra prove di un amore che mi ha toccato. Ai ragazzi delle curve, a chi è sostenitore del Napoli, il mio grazie".
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