| De Laurentiis al Mattino/ «Voglio un Napoli mitico e Lavezzi e' un campione» NAPOLI (22 agosto) - «Partita importante, maschia, all'ultimo sangue». Così De Laurentiis, dall'altra parte del mondo, etichetta Palermo-Napoli, la prima di campionato. Lui la vedrà in tv nella casa di Los Angeles. «Sarebbe incredibile se non la trasmettessero in diretta: l'America è piena di napoletani e palermitani».
È la sua quinta stagione da presidente del Napoli ma è come se fosse la prima. Perché sono stati fatti maxi investimenti sul mercato, 52 milioni, e perché questo è il campionato che apre il secondo quinquennio, quello in cui si punta alla consacrazione internazionale del club. Presidente, cosa chiede al Napoli? «Mi auguro che arrivi tra le prime sei.
L'esatto posizionamento sarà definito da una serie di componenti, a cominciare dalle capacità dei nostri giocatori e dal rendimento delle altre squadre: piccoli e grandi club potrebbero creare sorprese». La sua società è quella che ha investito di più, considerando la differenza tra entrate e uscite.
«Ho cambiato allenatore e ho creduto in lui. Dovevo dare a Donadoni una risposta sul piano degli investimenti e gli ho affidato giocatori più che interessanti. Mi aspetto che amalgami e faccia crescere il gruppo e soprattutto che trasmetta ai calciatori, che sono atleti e professionisti, un concetto: devono essere e sentirsi tutti utili.
In questo senso non transigo». Spieghi meglio. «Non tollererò gelosie da spogliatoio: chi si lamenta perché gioca un tempo o perché non gioca proprio. Questi sono discorsi distruttivi soprattutto per i diretti interessati. Ci vuole rispetto dei ruoli e delle decisioni del tecnico: sarò fermo e deciso nell'allontanare i giocatori che non vogliono sposare questa filosofia».
Su questo argomento un mese fa lei è stato esplicito con tutti i giocatori e duro con Lavezzi. Come ha giudicato le successive risposte del Pocho in campo? «Lavezzi è un ottimo atleta e un ottimo calciatore. Ma a Napoli si tende a creare il mito, invece mitica dev'essere la squadra. Non dev'essere un solo giocatore a risolvere i problemi della partita.
Il Napoli può avere molti idoli: Quagliarella, Hoffer, Maggio, Gargano, Bogliacino, quei fortissimi difensori.. Lavezzi, sereno e amalgamato con questo gruppo, si metterà al servizio del Napoli e lo renderà competitivo. Gli investimenti sul mercato consentiranno al giocatore di fare meglio rispetto all'ultimo semestre dello scorso campionato e di essere un vero campione al servizio della squadra».
De Laurentiis non sarà a Palermo, ma i tifosi sì: in trasferta dopo un anno. «Sono contento. Questi ragazzi onorino Napoli e il Napoli con il loro comportamento, tengano alta la bandiera della correttezza e dello sport, sostengano la squadra con amore, passione ed educazione». La Roma avrebbe voluto Santacroce.
«Mi ha telefonato Rosella Sensi per chiedere il difensore. Le ho risposto: mi dai Totti in cambio? La Roma era interessata al prestito di Santacroce ma io non lo cedo né in prestito né in altra forma perché lo considero un campione che non è riuscito ancora a raggiungere i massimi livelli: deve trovare la giusta sintonia tra serenità, età e fisicità».
Il Napoli punta sui giovani. «Anche su quelli napoletani. Il calcio sta cambiando, ci si comincia a rendere conto di quello che dico da cinque anni sui conti necessariamente da far quadrare. Bisogna anche creare in casa i campioni ed ecco perché siamo alla ricerca di un'area dove realizzare sei campi di calcio e palestre per le giovanili.
Prima di volare a Los Angeles mi sono dedicato molto al calcio per le operazioni di mercato e per gli aspetti organizzativi». Ha anche nominato suo figlio Edoardo vice presidente del Napoli. «Ha fatto la gavetta, è cresciuto. Sarà accanto a me e prenderà decisioni importanti per la società». A proposito di progetti: il Napoli avrà un nuovo stadio? «Aspetto la legge sugli impianti sportivi e intanto, da due anni, studio con un pool di architetti se la soluzione più opportuna sia un nuovo impianto o la ristrutturazione di questo.
Io credo che quella del San Paolo, migliorando il piano di mobilità, sia la giusta location. Occorre una modernizzazione graduale, settore per settore, magari da avviare a fine campionato. Io tengo tutto in considerazione, però sarebbe inutile, anzi dannosa, una cattedrale nel deserto».
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