| Lippi lascia a luglio. Caccia al nuovo ct Ancelotti e Capello i sogni
ROMA, 12 ottobre - Il Trap, nonostante la pugnalata di Gilardino, l’altra sera gongolava. «Vi ho fatto stringere il cuore», borbottava ai vecchi amici della nazionale. Anche se non ha vinto, porterà l’Irlanda ai play off e, nel frattempo, ha rivitalizzato una squadra che sembrava allo sbando. La federazione irlandese ha apprezzato e gli ha già rinnovato il contratto per altri due anni, sino ai prossimi Europei, comunque vadano i play off. Il Trap ha compiuto 70 anni, sempre più vispo e scatenato, è un inno alla vita e alla professionalità. Ma in questi giorni anche la federazione inglese ha allungato il contratto a Fabio Capello, un ct così in Inghilterra se lo sognavano. Si è qualificato con due turni d’anticipo e andrà in Sudafrica per vincere, com’è sua abitudine. E Marcello Lippi cosa aspetta, visto che anche lui è già ai mondiali? L’altro giorno il nostro ct, con grande onestà, ha detto che non vuole rinnovi prima del Sudafrica. «Se poi andasse male, rimarrei solo per un contratto?». Quando lo dice, lo pensa per davvero. Sotto questo aspetto, la sua correttezza è davvero al di sopra di ogni sospetto. Prima di partire per la Germania, non solo non pretese contratti al buio, ma riservatamente confidò che anche se avesse vinto, se ne sarebbe andato. In quei giorni tempestosi, nessuno sperava che l’Italia potesse diventare Campione, ma Lippi invece ci credeva e nonostante le pressioni arrivate dopo il titolo, se ne andò davvero. L’aveva giurato, mentre molti chiedevano alla federazione la sua testa, dopo lo scandalo di calciopoli. Bene, Lippi è tornato, a giugno cercherà il bis. Operazione ai limiti dell’impossibile sia perché non ha ancora tra le mani una grande squadra e sia perché solo Pozzo è riuscito a vincerne due di seguito. Ma il dopo Sudafrica è più vicino di quanto possa sembrare.
LIPPI TORNERA' ALLA JUVE - La federazione ci deve pensare in tempo, perché a luglio potrebbe trovarsi senza ct. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, è quasi scontato che Lippi, comunque vada in Sudafrica, lascerà la nazionale per tornare alla Juve. Non come tecnico, ma come super manager, come numero uno, con compiti sia tecnici che di gestione del club. Potrebbe addirittura ricoprire la carica di presidente, un presidente particolare, alla Boniperti: competenza tecnica più managerialità. Secondo molti la nomina di Blanc, avvenuta in questi giorni, è la prima mossa che prepara appunto l’arrivo di Lippi, col quale Blanc a suo tempo si è incontrato, parlando del futuro e trovando ampia disponibilità. Dopo il Sudafrica, del resto, la Federazione dovrà impostare un nuovo quadriennio, con un occhio agli Europei, ma con una proiezione più ampia, verso il mondiale del 2014 in Brasile. Le strade dovrebbero dividersi un’altra volta: Lippi è molto tentato da un nuovo ruolo che gli consentirebbe di non fare più l’uomo di campo, nonché dall’idea di tornare... a casa.
POSSIBILI SOSTITUTI - Abete lo sa bene e dunque il problema di trovare un nuovo ct, comunque di non farsi cogliere impreparato, esiste. Se fosse facile, la soluzione sarebbe pronta: Carlo Ancelotti. Nemmeno un dubbio, nemmeno una perplessità. Carletto ha ripetuto anche in questi giorni che il suo sogno è allenare un giorno gli azzurri, compreso eventualmente... Cassano. Ma ha un contratto col Chelsea, la sua esperienza inglese va una meraviglia, è difficile pensare che la tronchi dopo un anno. Poi c’è l’aspetto economico: Lippi guadagna un milione e mezzo, cifra limite oltre la quale la federazione non può andare. Troppo poco rispetto ai cinque e passa che prende Ancelotti. Anche Capello sarebbe una soluzione d’alto profilo, il fatto che sia ct inglese non rappresenterebbe una preclusione, ma, come si è detto, Fabio a Londra sta benone, guadagna tanto e gli è stato rinnovato l’incarico. Dunque, i due tecnici più quotati sono irraggiungibili per molti motivi, quello economico per primo. Esclusa una promozione di Casiraghi, che già non convince con la Under, né la federazione si ritrova un tecnico costruito in casa, per cui dovrà comunque andare sul mercato. Altra pista, per ora molto teorica, porta a Spalletti, al momento a spasso. Ma Spalletti costa molto, darà in questi giorni una risposta allo Zenit, ha un mezzo discorso in piedi col Milan, tutti club che affascinano e pagano bene. Spalletti non sembra ancora disposto a lasciare situazioni economicamente più vantaggiose. Resta Mancini, legato però all’Inter sino al 2011 da un contratto d’oro, e comunque non proprio in cima ai desideri federali. Si può puntare su un giovane, anche se dopo l’esperienza di Donadoni, in via Allegri sono molto cauti. Un pensierino su Zola, che in Inghilterra però non sta facendo grandi cose. Poi il buio o quasi. Ammenocché Ancelotti a fine stagione dia retta solo al cuore, rinunci ad un bel po’ di soldi e al fascino della Premier. Sarebbe il massimo, ma è anche la soluzione più difficile e acrobatica.
|