| Prove di 3-4-2-1: Lavezzi e Hamsik per Quagliarella NAPOLI - Troverà, innanzitutto, una squadra che ha perso autostima: appena sette punti in sette gare e tredici gol al passivo. E, poi, un gruppo da rimodellare sotto il profilo tattico perchè il modulo sperimentato finora non ha prodotto granchè. Non facile, quindi, il compito che attende Walter Mazzarri, proteso a verificare anche la condizione atletica di calciatori che fanno fatica a reggere i novanta minuti.
Ma ad agevolare l'approccio del neo- tecnico del Napoli contribuiranno due elementi non trascurabili: 1) la conoscenza dell'ambiente dove ha già lavorato da vice di Ulivieri nel '98' 99 ( in Campania ha giocato anche nel Nola,' 90-' 91); 2) La presenza nello spogliatoio di tre giocatori già avuti alle sue dipendenze: Maggio e Campagnaro nella Sampdoria, Aronica nella Reggina.
C'è infine una qualità di cui il tecnico livornese va fiero: la capacità di adattamento a qualsiasi circostanza, sia essa di natura tecnica che ambientale. Mazzarri, infatti, è orgoglioso della gavetta accumulata in panchina, partendo dalla Primavera della Fiorentina, passando per Acireale, Pistoia, Livorno, Reggio Calabria e Genova, sponda Sampdoria. Ha conosciuto e vinto in tutte le categorie, dalla serie C2 fino alla serie A, prediligendo il tre-cinque-due di base ma apportando spesso e volentieri variabili tattiche soprattutto dalla cintola in su: due esterni di centrocampo votati all'offesa, un trequartista a ridosso delle due punte, oppure due mezze punte alle spalle di un solo attaccante.
Nel Napoli dovrà partire dalla difesa. Con tredici gol al passivo, è il reparto più vulnerabile del campionato insieme con quello della Roma. Anche Donadoni ha preferito ripartire con i tre centrali davanti al portiere ma evidentemente qualcosa non ha funzionato nella fase passiva. Toccherà a Mazzarri intervenire. L'assortimento non manca, nell'organico ci sono ben otto difensori: Aronica, Campagnaro, Cannavaro, Contini, Grava, Rinaudo, Santacroce e Zuniga.
Anche volendo sperimentare una formula con i quattro, avrebbe solo difficoltà di scelta. Ma è più probabile che l'ex tecnico della Sampdoria insista con i tre centrali ( li preferisce abili nel gioco aereo, nonchè forti sul piano fisico) e verifichi inizialmente la tenuta di CannavaroRinaudo e Contini. Non senza aver creato ai loro fianchi un'adeguata protezione. E qui entrano in gioco Maggio a destra ed Aronica a sinistra, due elementi che Mazzarri ben conosce e sa cosa possono garantirgli in entrambe le fasi. Nel caso, c'è anche Zuniga.
Qualche problema nascerà a centrocampo. Qui non esiste il giocatore fisico prediletto dal tecnico. Mazzarri dovrà inventarsi qualcosa, magari accorciando le distanze tra i reparti. Anche nella fase attiva dovrà incidere abbastanza per imprimere una sterzata al gioco d'attacco. Le caratteristiche di Lavezzi ed Hamsik inducono a pensare ad un modulo con due trequartisti alle spalle di Quagliarella, un tre- quattro- due- uno pronto a trasformarsi in un tre- quattro- uno- due, se non addirittura in tre- quattro- tre. Ma questo avverrà nel tempo quando i sette nazionali saranno rientrati dai loro impegni. Intanto ritroverà il sorriso anche Denis, uno di quei giocatori che Mazzarri saprebbe come far diventare goleador.
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