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| Crispano, ucciso da colpo vagante Napoli, starnutisce ed espelle proiettile Volla caldaia esplode per botti, 2 feriti NAPOLI (1 gennaio) - Inutili gli appelli alla prudenza. Prima notte dell'anno nel terrore in provincia di Napoli: a Crispano un uomo, Carmine Cannillo, 39 anni, è stato ucciso da un proiettile vagante. A Volla per lo scoppio di un grosso petardo esplode una caldaia in palazzina di 6 piani in via Pietro Nenni (MAPPA), rendendo inagibile un'intera palazzina.
Turista miracolato a Napoli. Un turista, Darco S. di Moncalieri, in compagnia della fidanzata è stato ferito alla tempia da un colpo vagante di arma. Giunto in ospedale l'uomo - che compirà 29 anni il 22 aprile - è stato sottoposto a Tac: il proiettile era ritenuto nelle cavità nasali. D'improvviso Darco ha starnutito e il proiettile è stato espulso dal naso.
La tragedia di Crispano. Era sceso da casa in strada, in compagnia di un amico: all’improvviso si è accasciato. Poco dopo Carmine Cannillo è morto (avrebbe compiuto 40 anni il 16 luglio): secondo i sanitari dell’ospedale civile di Frattaminore la causa del decesso sarebbe da attribuire alla ferita di arma da fuco alla spalla sinistra. Il proiettile, con ogni probabilità, avrebbe raggiunto organi vitali provocando un’emorragia e il conseguente decesso. La dinamica della tragedia è stata ricostruita dal dirigente del commissariato di Acerra, Sergio Di Mauro. Cannillo, residente a Orta di Atella, stava trascorrendo il Capodanno in casa di amici, a Crispano. Hanno deciso di uscire per andare in strada e osservare meglio i fuochi d’artificio. Pochi attimi dopo la tragedia: Cannillo a terra sul selciato, una macchia rossa sulla schiena: gli amici lo hanno adagiato in auto mentre qualcuno ha anche avvertito il 118: a metà tragitto verso l’ospedale l’auto con il ferito si è incrociata con l’ambulanza. Cannillo è stato trasferito sull’autolettiga per le prime cure. Giunto in ospedale, i sanitari ne hanno certificato la morte. Gli inquirenti stanno cercando ora di tracciare la traiettoria compiuta dal proiettile, grazie alla collaborazione degli esperti balistici della scientifica, per stabilire se la persona armata era accanto al gruppo di amici o più distante. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia proprio per dare risposta ai quesiti investigativi.
L'esplosione a Volla. Secondo prime informazioni fornite dal 118 di Napoli, sarebbero due i feriti: un uomo, Salvatore Tr., compirà 30 anni l'8 gennaio, con ustioni di secondo grado per il corpo in prognosi riservata e un bimbo di 8 anni, Enrico N., che se l'è cavata con una prognosi di 7 giorni per una ferita lacero-contusa alla coscia: il piccolo è gia stato dimesso dai sanitari del Santobono di Napoli. Ma poteva essere una strage, visto il numero di inquilini dello stabile che stavano festeggiando l'anno nuovo. A causare l'esplosione della caldaia, come accertato dagli esperti dei Vigili del Fuoco è stato lo scoppio di una caldaia, conseguenza della deflagrazione di un grosso petardo. L'allarme è arrivato ai sanitari quattro minuti dopo la mezzanotte. Sul posto si sono recate immediatamente quattro ambulanze e diversi mezzi dei vigili del fuoco.
Il bilancio della «battaglia di Capodanno». Nel complesso, il bilancio al momento della «battaglia di Capodanno» a Napoli e provincia è di un morto e settanta feriti. Nella notte diverse squadre dei vigili del fuoco sono state impegnate, a Napoli e nei Comuni dell'hinterland, per spegnere i roghi dei cumuli di rifiuti appiccati dai botti di fine anno. La maggior parte delle richieste di intervento è giunta da Napoli, dove anche alcune autovetture sono state danneggiate dalle fiamme. A Fuorigrotta in particolare, la gente ha cercato di spegnere i roghi con catene d'acqua, o addirittura gettando acqua dai balconi.
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